IL SOGNO DI UNA COSA

"Avevo sbagliato tempo. Le onde arrivano in serie di sette.
La settima onda è grossa abbastanza da riuscire a portarci fuori vincendo la forza delle altre..."

mercoledì 21 marzo 2007

L'occhio che guarda

Un po' di cronaca locale. Pubblico volentieri un articolo apparso sul numero zero di Picchio e Martello - foglio ascolano autogestito di controinformazione e di lotta.

TELECAMERE IN CENTRO: CI SENTIAMO PIU' SICURI (!)
135.000 euro destinazione repressione? Avremmo qualche obiezione.
Come sicuramente sapete, il centro nelle ore notturne è un postaccio: ubriaconi , teppisti, tossicodipendenti escono fuori improvvisamente dal nulla (si noti l'ironia).
Molto più semplicemente la città deserta viene popolata solo da giovani dediti ad un po' di violenza che spesso sfogano contro l'arredamento urbano. Il comune invece di domandarsi del motivo di tutto questo "ingiustificato" caos che invece si giustifica benissimo in una città vuota di stimoli e che come possibilità di aggregazione offre solo lo stadio con le conseguenze del caso, ha preferito agire con la solita prassi della repressione bandendo un appello per istallare 6 nuove telecamere di ultima generazione nel centro storico. L'obbiettivo dichiarato è quello di difendere la società civile e di preservare la parte più antica della città, ma in realtà è chiaro che il sindaco e la sua cricca mirano a spostare gli irrequieti ragazzi e a confinarli nella periferia per disinteressarsene e dare alla cittadinanza perbenista e piccolo-borghese un motivo per essere felice dell'amministrazione dello Sceriffo e della sua Banda, che hanno finalmente ricacciato i banditi nel profondo West! Il vero problema infatti non è dei signorotti, dei professionisti, loro gli sporchi affari se li fanno nei luoghi chiusi (vedi il bliz dei carabinieri al "Divina", bordello frequentato dai notabili ascolani cocainomani e puttanieri); la questione si pone per chi va in giro in strada, per chi la vive come luogo di socialità. Non possiamo ammettere di essere controllati per la nostra sicurezza, questa è una privazione della libertà personale, e intendiamoci, non vogliamo giustificare questo livello di violenza gratuita. Se poi vogliamo parlare anche dello spreco di soldi diciamo che tutto il lavoro costa qualcosa come 135.000 euro, soldi che potevano essere spesi per progetti molto più produttivi, ed entrando nel merito, anche più efficaci per i problemi sollevati. Spendere quel quarto di miliardo di lire, per rimettere in piedi aree abbandonate dall'amministrazione e riconsegnarle alle nuove generazioni, avrebbe risolto due problemi in uno. Troppo intelligente! Meglio che nessuno si ubriachi ma che l'Olimpia (storico cinema ascolano in stato d'abbandono) resti lì, splendido così com'è: un mostro vuoto nel centro storico. Voi che siete cosi preoccupati per l'immagine di Ascoli: nelle altre città, ve lo assicuro, è pieno di giovani chiassosi e scritte sui muri (generazioni bruciate) ma in pochissime ci sono zero alternative e eco-mostri del genere. Ma la questione si fa torbida, se pensiamo agli interessi finanziari che muovono iniziative di questo genere: un centro "pulito" aiuta il traffico dei commercianti, nonchè il mercato degli immobili della zona, argomento che non è immune dagli interessi di molti presenti in consiglio comunale (non solo maggioranza di centro-destra).

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"Il nostro motto dev'essere dunque: riforma della coscienza non per mezzo di dogmi, ma mediante l'analisi della coscienza non chiara a sé stessa, o si presenti sotto forma religiosa o politica. Apparirà allora che il mondo ha da lungo tempo il sogno di una cosa..." Karl Marx