IL SOGNO DI UNA COSA

"Avevo sbagliato tempo. Le onde arrivano in serie di sette.
La settima onda è grossa abbastanza da riuscire a portarci fuori vincendo la forza delle altre..."

martedì 27 marzo 2007

ANCORA CINEMA...

Dal web...
Il Colectivo Situaciones nelle Marche (al TNT di Jesi) per parlare e commentare il film di Pino Solanas Diario del saccheggio (Argentina 2001 La rapina del secolo). Il film inizierà alle 20.30.Un giornalista uscendo da un incontro nel FSM di Porto Alegre scrive "...sentendoli uno capisce perché è cosi importante ascoltarli e perché in tanti provano a non farli parlare...". Sebastian Scolnik e Mario Santucho ,attivisti di Situaciones , sono stati invitati dall'Associazione Ya Basta! al Global Meeting di Venezia (tre giorni di incontro e approfondimento per costruire collettivamente conoscenza, pensiero, progetti dentro e contro l’Impero). Saranno a Jesi per parlare della situazione attuale dell'Argentina, di ciò che ha prodotto, come movimenti alternativi, la crisi del Que se vayan todos e del rapporto dei con l'attuale governo di Nestor Kirchner.
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DIARIO DEL SACCHEGGIO di Pino Solanas. Orso d’oro alla carriera al Festival di Berlino 2004.
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Gillo Pontecorvo:
“E’un atto di coraggio e un film pieno di emozioni. Estetica e lirismo si fondono in una chiara analisi politica”.
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Bertrand Tavernier:
“E’il tipo di film che ti da immediatamente voglia di comunicare l’emozione e la rabbia che trasmettono la sua denuncia”.
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“L’Argentina è stata devastata da una nuova forma di aggressione, silenziosa e sistematica, che ha lasciato sul campo più vittime di quelle provocate dalla dittatura militare e dalla guerra alle Malvinas (Falkland). Nel nome della globalizzazione e del più selvaggio neoliberismo, le ricette economiche degli organismi finanziari internazionali hanno portato al genocidio sociale e al depauperamento della nazione”.
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Il film è stato realizzato con una tecnica semplice e diretta, lontana da un protagonismo stile Michael Moore, ma con Solanas semplice narratore delle sue immagini, catturate in prima persona tra le strade di Buenos Aires.
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"...La tragedia che noi argentini abbiamo vissuto con la caduta del governo del presidente Fernando De La Rua mi ha spinto a tornare alle origini, quando la ricerca di una identità politica e cinematografica e la resistenza alla dittatura militare mi convinsero, negli anni Sessanta, a realizzare L’ora dei forni (1968).Ora, la situazione è cambiata. In peggio..." -P.Solanas
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Colectivo Situaciones
Il Colectivo situaciones è un gruppo di ricerca militante. formatosi intorno al 2000. Esso inizia il proprio cammino attraverso la pratica teorica e l'esperienza radicale che si sono sviluppate in Argentina in quegli anni e che non corrispondono a nessun modello adottato nelle lotte passate.Di fronte ad una nuova realtà, composta da una miriade di esperienze di lotte per la sussistenza (fondamentalmente urbane, ma anche contadine), per la salute e l'educazione, per i diritti umani, contro la repressione e nel campo controculturale, il collettivo ha riesaminato il suo sapere sperimentando nuovi impegni militanti e di ricerca, rielaborando insieme al movimento le nuove pratiche emergenti che hanno trasformato l'Argentina in un vero e proprio laboratorio di sperimentazione popolare. Non si tratta di pensare in base alle logiche di potere, né di essere al loro servizio, ma di cercare nuove forme di pensiero e nuovi principi ispiratori che circolino trasversalmente fra tutte quelle lotte.Negli ultimi anni, il Collettivo ha anche realizzato un’iniziativa editoriale autogestita “Tinta Limòn”. Un percorso militante che resiste all’idea che l’attività editoriale sia soltanto tecnica e commerciale, dove c’è una netta separazione tra autore e lettore. Tinta e Limòn più che altro è una parte fondamentale di un processo collettivo di pensiero, di discussione ed elaborazione sociale, perciò il suo stile è evidentemente politico. L’obiettivo è stimolare ed alimentare con i testi quella rete di pensiero collettivo che oggi percorre molte realtà secondo questi nuovi principi.

Una voce critica fuori dal coro dalla newsletter di n+1:

"NEOREALISMO" ARGENTINO

"Diario del Saccheggio", documentario di Solanas sul crack argentino del 2001, non è certo un film che critica il sistema capitalistico in sé, ma ha trovato ugualmente difficoltà di distribuzione, non solo in Italia. Girato con immagini forti su una cronaca incalzante, mostra una mobilitazione popolare possente, una rivolta sociale con potenzialità purtroppo andate perse. Eppure non individua mai le cause reali della crisi, soffermandosi, come dice la locandina, sulle responsabilità di una "borghesia irresponsabile e corrotta". D'accordo, è solo un film, ma un disastro come quello argentino non si può imputare semplicemente alle persone e alle "particolarità nazionali", quali appunto l'estrema corruzione politica o l'elevata incapacità amministrativa: anche un documentario avrebbe la possibilità di uscire dal luogo comune e mostrare come lavora il capitalismo attraverso le persone e le loro istituzioni. Vedi per esempio "The corporations", dove almeno traspare una sorta di autonomizzazione del Capitale rispetto alla produzione e al consumo.

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"Il nostro motto dev'essere dunque: riforma della coscienza non per mezzo di dogmi, ma mediante l'analisi della coscienza non chiara a sé stessa, o si presenti sotto forma religiosa o politica. Apparirà allora che il mondo ha da lungo tempo il sogno di una cosa..." Karl Marx