IL SOGNO DI UNA COSA
La settima onda è grossa abbastanza da riuscire a portarci fuori vincendo la forza delle altre..."
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venerdì 30 marzo 2007
Territorio ed isolamento
martedì 27 marzo 2007
ANCORA CINEMA...

Una voce critica fuori dal coro dalla newsletter di n+1:
"NEOREALISMO" ARGENTINO
"Diario del Saccheggio", documentario di Solanas sul crack argentino del 2001, non è certo un film che critica il sistema capitalistico in sé, ma ha trovato ugualmente difficoltà di distribuzione, non solo in Italia. Girato con immagini forti su una cronaca incalzante, mostra una mobilitazione popolare possente, una rivolta sociale con potenzialità purtroppo andate perse. Eppure non individua mai le cause reali della crisi, soffermandosi, come dice la locandina, sulle responsabilità di una "borghesia irresponsabile e corrotta". D'accordo, è solo un film, ma un disastro come quello argentino non si può imputare semplicemente alle persone e alle "particolarità nazionali", quali appunto l'estrema corruzione politica o l'elevata incapacità amministrativa: anche un documentario avrebbe la possibilità di uscire dal luogo comune e mostrare come lavora il capitalismo attraverso le persone e le loro istituzioni. Vedi per esempio "The corporations", dove almeno traspare una sorta di autonomizzazione del Capitale rispetto alla produzione e al consumo.
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domenica 25 marzo 2007
PAESAGGIO CINEMA - Spazi, ambienti e luoghi del cinema italiano

ANCONA
PAESAGGIO CINEMA
Uomo, natura e città nel cinema italiano del ‘900
Venerdì 16 marzo, Cinemazzurroore 18.30 LA TREGUA di Francesco Rosi
ore 21.00 LA STRADA DI LEVI di Davide Ferrario intervengono Gianni Canova, Davide Ferrario
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Venerdì 23 marzo, Cinema Coppiore 18.30 LA SECONDA NOTTE DI NOZZE di Pupi Avati
ore 21.00 UNA GITA SCOLASTICA di Pupi Avati intervengono Gianni Canova, Pupi Avati
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Martedì 27 marzo, Cinemazzurroore 18.30 SOTTO FALSO NOME di Roberto Andò
ORE 21.00 VIAGGIO SEGRETO di Roberto Andò intervengono Gianni Canova, Roberto Andò
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Mercoledì 28 marzo, Cinemazzurroore 18.30 NOTTE ITALIANA di Carlo Mazzacurati
ore 21.00 ITALIANI di Maurizio Ponzi (ospite) intervengono Dario Zonta, Maurizio Ponzi
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Giovedì 29 marzo, Cinemazzurroore 18.30 LE MANI SULLA CITTA' di Francesco Rosi
ore 21.00 LA GUERRA DI MARIO di Antonio Capuano intervengono Dario Zonta, Antonio Capuano
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Venerdì 30 marzo, Cinemazzurroore 18.30 BARNABO' DELLE MONTAGNE di Mario Brenta
0re 21.00 IL VENTO FA IL SUO GIRO di Giorgio Diritti intervengono Marco Toscano, Giorgio Diritti
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Sabato 31 marzo, Cinemazzurroore 16.30 IL GRIDO di Michelangelo Antonioni
ore 18.30 Il paesaggio nel cinema italiano intervento di Sandro Bernardi
SENIGALLIA
PAESAGGI SONORI
Il cinema di FRANCO PIAVOLI
Mercoledì 28 marzo, Piccola Feniceore 20.30 AL PRIMO SOFFIO DI VENTO
ore 22.30 IL PIANETA AZZURRO
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Venerdì 30 marzo, Piccola Feniceore 20.30 VOCI NEL TEMPO
ore 22.30 NOSTOS - IL RITORNO
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Sabato 31 marzo, Piccola Feniceore 21.00 AFFETTUOSA PRESENZA EVASI EMIGRANTI DOMENICA SERA incontro con Franco Diavoli
FALCONARA
PAESAGGI CINEMA MARCHE
Paesaggi ed autori delle Marche
Martedì 27 marzo, Sala Pergoliore 21.30 Paesaggi ed autori delle Marche
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Mercoledì 28 marzo, Cinema Sportore 21.30 IL GRANDE BLEK di Giuseppe Piccioni
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Giovedì 29 marzo, Cinema Sportore 21.30 AMATEMI di Renato de Maria (girato a Senigallia)
FANO
IL PAESAGGIO DIGITALE NEL CINEMA ITALIANO
Mercoledì 28 marzo, Teatro della Fortuna, sala Verdiore 21.30 NIRVANA di Gabriele Salvatores
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Venerdì 30 marzoore 21.30 VAJONT - LA DIGA DEL DISONORE di Renzo Martinelli
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Sabato 31 marzoore 18.00 Il paesaggio digitale nel cinema italiano interviene Christian Uva
mercoledì 21 marzo 2007
L'occhio che guarda
venerdì 16 marzo 2007
Elogio del crimine
Un filosofo produce idee, un poeta poesie, un pastore prediche, un professore manuali ecc. Un delinquente produce delitti. Se si esamina da più vicino la connessione che esiste tra quest’ultima branca di produzione e l’insieme della società, ci si ravvede da tanti pregiudizi. Il delinquente non produce soltanto delitti, ma anche il diritto criminale, e con ciò anche il professore che tiene lezioni sul delitto criminale, e inoltre l’invitabile manuale, in cui questo stesso professore getta i suoi discorsi in quanto “merce” sul mercato generale. Con ciò si verifica un aumento della ricchezza nazionale, senza contare il piacere personale, come [afferma] un testimonio competente, il professor Roscher, che la composizione del manuale procura al suo stesso autore.
Il delinquente produce inoltre tutta la polizia e la giustizia criminale, gli sbirri, i giudici, i boia, i giurati ecc.; e tutte queste differenti branche di attività, che formano altrettante categorie della divisione sociale del lavoro, sviluppano differenti facoltà dello spirito umano, creano nuovi bisogni e nuovi modi di soddisfarli. La sola tortura a dato occasione alle più ingegnose invenzioni meccaniche e ha impiegato, nella produzione dei suoi strumenti, una massa di onesti artefici.
Il delinquente produce un’impressione, sia morale, sia tragica, a seconda dei casi, e rende così un “servizio” al moto dei sentimenti morali ed estetici del pubblico. Egli non produce soltanto manuali di diritto criminale, non produce soltanto codici penali, ma anche arte, bella letteratura, romanzi e perfino tragedia, come dimostrano non solo La colpa del Müllner e I masnadieri dello Schiller, ma anche l’Edipo [di Sofocle] e il Riccardo III [di Shakespeare]. Il delinquente rompe la monotonia e la banale sicurezza della vita borghese. Egli preserva cosi questa vita dalla stagnazione e suscita quell’inquieta tensione e quella mobilità, senza la quale anche lo stimolo della concorrenza si smorzerebbe. Egli sprona così le forze produttive. Mentre il delitto sottrae una parte della popolazione in soprannumero al mercato del lavoro, diminuendo in questo modo la concorrenza tra gli operai e impedendo, in una certa misura, la diminuzione del salario al di sotto del minimo indispensabile, la lotta contro il delitto assorbe un’altra parte della stessa popolazione. Il delinquente appare così come uno di quei naturali “elementi di compensazione” che ristabiliscono un giusto livello e che aprono tutta una prospettiva di “utili” generi di occupazione.
Le influenze del delinquente sullo sviluppo della forza produttiva possono essere indicate fino nei dettagli. Le serrature sarebbero mai giunte alla loro perfezione attuale se non vi fossero stati ladri? La fabbricazione delle banconote sarebbe mai giunta alla perfezione odierna se non vi fossero stati falsari? Il microscopio avrebbe mai trovato impiego nelle comuni sfere commerciali (vedi il Babbage) senza la frode nel commercio? La chimica pratica non deve forse altrettanto alla falsificazione delle merci e allo sforzo di scoprirla quanto all’onesta sollecitudine per il progresso della produzione? Il delitto, con i mezzi sempre nuovi con cui dà l’assalto alla proprietà, chiama in vita sempre nuovi modi di difesa e così esercita un’influenza altrettanto produttiva quanto quella degli scioperi (strikes) sull’invenzione delle macchine. E abbandoniamo la sfera del delitto privato: senza delitti nazionali sarebbe mai sorto il mercato mondiale? O anche solo le nazioni? E dal tempo di Adamo l’albero del peccato non è forse in pari tempo l’albero della conoscenza? Il Mandeville, nella sua Fable of the Bees (1705), aveva già mostrato la produttività di tutte le possibili occupazioni ecc., e soprattutto la tendenza di tutta questa argomentazione:
“Ciò che in questo mondo chiamiamo il male, tanto quello morale, quanto quello naturale, è il grande principio che fa di noi degli esseri sociali, è la solida base, la vita e il sostegno di tutti i mestieri e di tutte le occupazioni senza eccezione […]; è in esso che dobbiamo cercare la vera origine di tutte le arti e di tutte le scienze; e […] nel momento in cui il male venisse a mancare, la società sarebbe necessariamente devastata se non interamente dissolta”.¹
Sennonché il Mandeville era, naturalmente, infinitamente più audace e più onesto degli apologeti filistei della società borghese.
¹ B. de Mandeville, The Fable of the Bees, V ediz., London 1728, p.428.